Cresce il numero dei contagiati nel Vallo di Diano legati direttamente o indirettamente ai ritiri spirituali dei Neocatecumeni. E arriva anche il primo caso positivo a Teggiano. Si tratta del comandante dei vigili del fuoco di Sala Consilina. Il 56enne potrebbe essere stato infettato in quanto ha avuto dei contatti con uno dei partecipanti al ritiro spirituale, ma era stato anche al Nord a febbraio. L’uomo è stato ricoverato presso il Cotugno di Napoli. Nella giornata di martedì è risultata positiva anche una 47enne di Caggiano che aveva preso parte al raduno nella Chiesa di San Rocco a Sala il 4 marzo. Visto anche il caso della ragazza di Polla infettata ad una vendita di prodotti da una amica sempre componente del gruppo di neocatecumeni, sale da 17 a 19 il numero delle persone infette nel Vallo di Diano, mentre diventano sorvegliati speciali anche coloro che hanno preso parte lo scorso 8 marzo alla Messa delle 7.30 a Sant’Arsenio e a quella delle 9.30 presso la Chiesa di San Rocco. Alla prima, officiata da Don Antonio Breglia, avrebbe assistito una signora di Caggiano tra i neocatecumeni riunitisi il 4 marzo; alla seconda avrebbe partecipato un uomo di Sala cheera stato al ritiro di Atena. Pare che però durante queste messe già erano in vigore norme molto stringenti e che i fedeli partecipanti fossero pochi e quindi a distanza di almeno un metro l’uno dall’altro. Intanto è scattata la gogna mediatica anche sul 30enne rientrato sabato sera a Vallo da Sestriere e risultato poi infetto dopo che lunedì aveva cominciato a mostrare i primi sintomi febbrili. Il giovane lavorava in una struttura alberghiera del torinese, chiusa la quale ha fatto rientro nella sua cittadina ancora senza alcun sintomo, e mettendosi subito in quarantena. Al momento si trova in isolamento all’ospedale di Vallo mentre sono stati ricostruiti i suoi contatti, tra i quali figura anche una persona di Sapri che ha fatto con lui il viaggio in treno e che è stato subito messo in quarantena. Riflettori puntati anche sul caso di Moliterno dove la positività di uno pneumologo operante all’Ospedale di Villa D’Agri ha portato la Regione Basilicata a chiudere il nosocomio e tutti gli accessi in entrata e in uscita alla cittadina lucana. Sulla base di quanto accaduto tutte le persone che negli ultimi 15 giorni sono state all’Ospedale Villa D’Agri devono comunicarlo alle autorità e non uscire più di casa. Una situazione quella di Moliterno che potrebbe interessare anche il confinante Vallo di Diano e che pare abbia portato ad un provvedimento di quarantena anche nel Golfo di Policastro. Nel territorio del Distretto Sapri-Camerota comunque non ci sono al momento casi positivi
Daria Scarpitta