Si rende noto ai cittadini che il 16 ottobre il Comitato dei Sindaci del Distretto Sanitario n.72, in persona del suo Presidente, avv. Francesco Cavallone, sottoscriverà con l’ASL SA, in persona del Direttore Sanitario dott. Ferdinando Primiano, un protocollo d’intesa per le procedure di intervento riguardanti l’effettuazione di accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori per i soggetti affetti da malattie mentali.
Il predetto documento assume grande rilevanza in quanto diretto a dare univoca interpretazione ed applicazione operativa alle fonti normative nazionali che disciplinano la materia, tenendo in considerazione procedure consolidatesi sul campo ed orientamenti espressi da Autorità nazionali e locali.
L’articolo 32 della Costituzione Italiana, ripreso dall’art. 1 della Legge istitutiva del Servizio Nazionale (Legge 13.12.1978 n. 833) sottolinea come ogni cittadino abbia il diritto alla tutela della salute fisica e psichica e che tale tutela deve essere attuata rispettando la dignità e la libertà della persona. In una ampia accezione, quindi, ogni trattamento sanitario tendente a perseguire il benessere fisico e psichico di un cittadino deve essere libero e voluto essendo “la libertà individuale inviolabile” (articolo 13della Costituzione della Repubblica).
Tuttavia esistono precise situazioni in cui è possibile derogare a questo principio e quindi attuare obbligatoriamente un trattamento nei confronti di un cittadino. Si tratta di condizioni specificatamente indicate da alcuni dispositivi legislativi, che legittimano il superamento dell’obbligo del consenso cosciente ed informato del paziente, la cui salute, in tali casi, deve essere tutelata in quanto bene ed interesse della collettività.
I trattamenti e gli accertamenti sanitari obbligatori, rappresentano, quindi, atti di carattere eccezionale rispetto alla generalità dei trattamenti sanitari necessariamente volontari. Fra i casi espressamente previsti dalle leggi dello Stato, l’ipotesi più rilevante riguarda il Trattamento Sanitario Obbligatorio per malattia mentale. L’emanazione della legge 833/78 ha sancito l’ingresso della Psichiatria nel Servizio Sanitario Nazionale, sottraendola alla precedente disciplina speciale e restituendole dignità di branca medica, con compiti eminentemente terapeutici, segnando una netta discontinuità con un passato nel quale il ricovero delle persone con disturbi mentali era motivato assai più con considerazioni di ordine pubblico che da esigenze di intervento di cura.
La legge 180/78 ha da parte sua dettato le norme e le procedure per l’effettuazione dei T.S.O. nel pieno rispetto della dignità e della libertà della “persona”, sancendo il fatto che quanti soffrono di disturbo mentale restano titolari di diritti e non vanno mai ridotti a mero soggetto da segregare.
Il presente protocollo, viene redatto al fine di dare univoca interpretazione ed applicazione operativa alle fonti normative nazionali in merito agli Accertamenti ed ai Trattamenti Sanitari Obbligatori, tenendo in considerazione procedure consolidatesi sul campo ed orientamenti espressi da Autorità nazionali e locali.
Al riguardo, si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
– analizzare le condizioni per l’attivazione dei provvedimenti di accertamento e trattamento sanitario obbligatorio (ASO-TSO) alle persone con malattia mentale;
– specificare e definire le funzioni e i compiti dei diversi referenti istituzionali;
– delineare un modello operativo per la corretta e omogenea esecuzione delle procedure su tutti i territori comunali.
– definire le condizioni che non richiedono l’attivazione dei provvedimenti di accertamento e trattamento sanitario (ASO-TSO), bensì altri presidi e modalità operative.
I Soggetti firmatari, al fine di agevolare il raggiungimento degli obiettivi succitati, si propongono, con la sottoscrizione del presente Intesa, di mettere in atto interventi volti al consolidamento e alla diffusione di una modalità integrata e condivisa, nel rispetto reciproco delle specifiche competenze istituzionali ed assetti organizzativi.
Il protocollo di intesa norma, i ruoli della polizia locale e degli operatori sanitari in un’ottica di integrazione delle competenze e nel rispetto delle reciproche specificità, nell’interesse ultimo di garantire al cittadino in difficoltà la migliore qualità di intervento possibile.
Recepisce, inoltre, le indicazioni nazionali e le circolari ministeriali in materia di interventi in stato di necessità e su pazienti in età evolutiva.
La sottoscrizione del protocollo di intesa odierno va ad avviare un percorso di riattivazione dei servizi psichiatrici territoriali quali il reparto di psichiatria presso il Presidio Ospedaliero “Luigi Curto di Polla”.
Con la sottoscrizione del protocollo, il Vallo di Diano si pone all’avanguardia a livello regionale normando con coraggio un tema ancora oggi spinoso: i trattamenti senza consenso in Salute Mentale.
Comunicato stampa