L’emergenza Covid anche in provincia di Salerno fa sentire la sua impennata. Per evitare che le strutture sanitarie vadano in affanno, l’Asl di Salerno ha disposto l’immediata sospensione di tutte le attività ad eccezione di quelle d’urgenza, di interesse oncologico, o la cui mancata esecuzione può avere un significativo impatto sulla prognosi. Si torna dunque a concentrarsi sull’emergenza Coronavirus, e torna al centro delle attenzioni il presidio di Agropoli, designato come Covid Center già durante la prima ondata ma di fatto mai entrato in funzione per assenza di personale. Ora invece potrebbe davvero essere preso in considerazione e in più potrebbe diventare la seconda struttura in Campania, dopo il Policlinico Federico II di Napoli, ad ospitare le gestanti affette da Covid 19. Tutte ipotesi al momento al vaglio. L’ospedale di Agropoli può contare su 27 posti, dei quali 8 in terapia intensiva, 6 di sub intensiva e 13 di degenza e l’ultimo sopralluogo fatto qualche giorno fa ha confermato che la struttura è pronta. Resta ancora il nodo personale da sciogliere. Intanto a Polla, dove sono emersi diversi positivi tra il personale del “Luigi Curto” dopo lo screening voluto dalla direzione sanitaria, arriva l’appello della Uil Fpl provinciale all’Asl di Salerno per ridurre il rischio contagio. Diversi i provvedimenti urgenti richiesti in tal senso. “Il personale delle pulizie e ausiliario – dicono dal sindacato salernitano – sia assegnato al reparto in modo stabile e non venga utilizzato a rotazione nelle varie Unità Operative come spesso accade, onde evitare che nel caso si riscontri positività al Covid19, si debba effettuare lo screening su di un numero elevato di operatori e pazienti. E poi si richiede la necessità di attivare con urgenza il laboratorio per sviluppo tamponi all’interno dell’ospedale, già come previsto dalla delibera dell’Asl, di dotare agli operatori addetti al front-office di idonea postazione e strumentazioni di protezione, di differenziare i percorsi tra utenti e personale sanitario, di programmare l’esecuzione dei tamponi sul personale a cadenza quindicinale e mensile, diversificandone l’elaborazione presso i laboratori dell’Asl Salerno in modo da sviluppare con urgenza tutte le richieste per quei pazienti che devono effettuare interventi chirurgici”. Non ultima c’è la richiesta di personale sanitario da sempre in numero non sufficiente e tutto questo a tutela del personale e di degenti.
Daria Scarpitta