Fissata l’udienza dell’opposizione alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morta di Simon Gautier. Si terrà il prossimo 24 novembre. I genitori dell’escursionista francese, deceduto in un dirupo a San Giovanni a Piro, chiedono ulteriori indagini, ritenendo che ci siano delle responsabilità nella gestione dei soccorsi, al contrario della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. “Le analisi delle attività compiute dai vari reparti – si legge nella richiesta di archiviazione del PM – non hanno consentito di rilevare elementi di responsabilità di tipo omissivo nella macchina dei soccorsi, ma solo delle sfavorevoli congiunture che hanno determinato un ritardo incolpevole nelle operazioni di ricerca e ritrovamento del corpo di Gautier”. Inoltre per la Procura non ci sarebbero stati i tempi per salvarlo. La pensa diversamente l’avvocato Sica, che nell’udienza del 24 novembre spiegherà le ragioni della sua opposizione. Per il legale dei genitori di Gautier sono stati commessi una serie di errori nella fase iniziate dell’intera vicenda. Nel mirino gli operatori del 112 e del 118 che, secondo i genitori del ragazzo, avevano ricevuto dal figlio le giuste indicazioni per geolocalizzarlo in tempi brevi”. “Secondo le nostre tesi – afferma l’avvocato Sica – l’intervento immediato di un elisoccorso sarebbe stato sufficiente per salvarlo, per questo chiediamo ulteriori indagini”. Simon Gautier è stato ritrovato senza vita nell’agosto del 2019, dopo 10 giorni di ricerche. Il suo corpo era in un dirupo a pochi metri dal Pianoro di Ciolandrea dove l’estate scorsa si è svolta, alla presenza della madre, una cerimonia alla sua memoria. Ed è proprio da quel meraviglioso luogo che il 27 enne francese ha pronunciato le sue ultime parole, quelle con le quali ha chiesto aiuto con il suo cellulare.
Antonietta Nicodemo