Una discarica a cielo aperto a pochi passi dal fiume Mingardo, nel Comune di Camerota. Un’area protetta trasformata in una pattumiera. Nella macchia mediterranea al km 2,700 della ex 562 Mingardina ci sono rifiuti di ogni genere: pezzi di auto, plastica e polistirolo espanso, copertoni dismessi, guaina catramata, vetro ed elettrodomestici. Una situazione di degrado che è stata segnalata dall’attivista ambientale Paolo Abbate al Sindaco Mario Scarpitta e ai Carabinieri forestali di San Giovanni a Piro con l’auspicio che l’area venga bonificata e riportata allo stato originario. Il Comune si è già attivato. La discarica è stata originata da mani incivili su un terreno privato in una zona non molto frequentata. Il Sindaco prende atto della segnalazione ma nel contempo invita Abbate a collaborare in maniera discreta e più efficiente con le istituzioni locali. “La mia amministrazione è sensibile alle problematiche ambientali. Lo attestano le diverse azioni messe in campo a contrasto di chi deturpa il nostro patrimonio. È facile segnalare le cose che non vanno, più difficile tutelare a 360 gradi un territorio senza risorse. Noi abbiamo dimostrato di essere capaci anche di questo. Ma ad Abbate, evidentemente, questi risultati sfuggono”. L’attivista in questione non è ben visto dalle amministrazioni che governano il territorio tra Camerota e Sapri. Non si contano più i suoi esposti, anche in Procura, per micro discariche o a tutela del giglio di male.
Antonietta Nicodemo