Grande festa questa mattina per la comunità del Timpone di Sapri. Sono state benedette, infatti, le nuove campane della Chiesa di Sant’Antonio, realizzate in occasione del centenario della dedicazione della Chiesa. Numerosi fedeli hanno partecipato con gioia alla Celebrazione, e la presenza della Protezione Civile ha assicurato il rispetto delle distanze.
Originariamente la Chiesa di Sant’Antonio non era collocata in località Timpone. Era invece situata in località Brizzi ed era una piccola cappella francescana. Successivamente, però, il piccolo edificio è stato portato via a causa della piena del fiume Brizzi. Così nel 1920 i fedeli decisero di edificare una nuova chiesa in località Timpone.
Quest’anno ricorre il centenario della dedicazione della piccola chiesa dedicata a Sant’Antonio. A causa della pandemia legata al Covid-19, però, non è stato possibile organizzare alcuna festa per il centenario né la festa annuale che ricorre a settembre. Così i devoti del Santo hanno deciso di destinare le offerte raccolte in occasione della festa – non più celebrata – per la sostituzione della vecchia campana, risalente al 1872 e ormai incrinata, con due nuove campane, e celebrare con quest’opera il centenario. Una delle nuove campane è dedicata a Maria Immacolata, mentre l’altra è dedicata a Sant’Antonio di Padova.
Il parroco don Nicola Romano ha voluto ricordare all’assemblea riunita che “le campane sono importanti perché sono voce di Dio, ci ricordano che Dio c’è, che ci vuole bene; e ci ricordano che Dio ci aspetta perché possiamo entrare in dialogo con lui e trovarci insieme come comunità. Guai a noi se non sentiamo più suonare le campane”. Le campane, infatti, sono espressione cultuale della comunità ecclesiale, strumento di richiamo per le celebrazioni liturgiche e per altre manifestazioni della pietà popolare.
Anche il sindaco Antonio Gentile ha preso parte alla Santa Messa e ha dato il primo tocco alla campana dedicata alla Vergine Maria. Il secondo tocco per la campana dedicata a Sant’Antonio, invece, è stato dato da Emiliano Colicchio, promotore dell’iniziativa.
La Redazione