Sequestrato frantoio oleario non a norma a Pisciotta. Mercoledì scorso il Nucleo di Polizia ambientale dell’Ufficio Circondariale marittimo di Palinuro ha dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Vallo della Lucania nei confronti di un’attività che si occupa della molitura delle olive. Nel corso di verifiche in un opificio di Caprioli, volte ad accertare il corretto utilizzo delle acque di vegetazione provenienti dall’attività di macinazione, è stato riscontrato che la ditta effettuava mediante tubatura volante, non a norma e con perdite in più punti, l’attività di spandimento di tali acque in maniera difforme rispetto a quanto dichiarato, determinando una modifica delle caratteristiche e della salubrità del terreno e creando rilevanti fenomeni di ruscellamenti e lagunaggio. Il tutto è accaduto in area soggetta a speciale protezione e all’interno del Parco Nazionale del Cilento, degli Alburni e del Vallo di Diano. Il Giudice, dunque, avallando gli esiti delle indagini, ha ordinato il sequestro preventivo dell’intero frantoio, posto in un’area di circa 500 metri quadri con all’interno tre linee industriali a ciclo continuo, compresi macchinari ed attrezzature utilizzati per la produzione olearia. Un provvedimento questo, volto a scongiurare il protrarsi di una condotta illecita e il danno all’ambiente arrecato dal responsabile del frantoio, un 34enne del posto.
Daria Scarpitta