Martedì gli alunni dell’infanzia e delle prime elementari campane dovrebbero tornare in classe, secondo le ultime disposizioni regionali, e il gruppo di minoranza del Comune di Sala Consilina ha scritto al primo cittadino Francesco Cavallone, inviando la mail per conoscenza anche al presidente De Luca, chiedendo un’analisi più approfondita della situazione relativa ai contagi e alla riapertura delle scuole. I consiglieri Cartolano, Santarsiere, Freda e Paladino alla luce dei numeri importanti del contagio a Sala e del flop dello screening voluto dalla Regione, hanno chiesto al sindaco di verificare, anche attraverso un confronto con gli organi preposti, la sussistenza delle condizioni per il ritorno a scuola in presenza a partire dal 24 novembre dei piccoli alunni si Sala Consilina. “Qualora non vengano ravvisate tali condizioni – si legge nella missiva – chiediamo che si provveda, con la massima urgenza, all’emanazione di provvedimenti di proroga della didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado che insistono sul territorio comunale”.
D’altra parte provvedimenti del genere sono già stati assunti da altri primi cittadini del territorio. Il primo è stata il sindaco di Castellabate che ha chiuso fino al 3 dicembre, poi è stata la volta di quello di Buonabitacolo Giancarlo Guercio che ha prorogato fino al 28 novembre la didattica a distanza nel suo Comune. In realtà anche il sindaco di Sala Consilina ha pronta da tempo l’ordinanza per differire l’apertura almeno al 30 novembre ma, come molti primi cittadini, è in attesa dell’azione dello stesso Presidente della Regione Campania che molto probabilmente entro lunedì potrebbe diramare una nuova ordinanza di proroga della didattica a distanza. A far pensare in tale senso le parole che De Luca stesso ha pronunciato durante la consueta diretta del venerdì. Oltre ad aver ironizzato sulla zona rossa che alla luce delle regole blande attuali ha definito scherzosamente “rosè”, sulla scuola ha dichiarato: “È possibile, forse probabile, che non si riapra quando abbiamo previsto di aprire. In questo momento abbiamo un’ondata di richieste per non aprire, i genitori sono sinceramente preoccupati. La riapertura per il 24 era una previsione, ma non apriremo nulla se non avremo sicurezza dal punto di vista epidemiologico”.
Daria Scarpitta