A Capaccio Paestum in consiglio comunale va in scena la crisi interna alla maggioranza. E sono proprio le parole del sindaco Franco Alfieri a squarciare il velo a margine di una riunione straordinaria dell’assise in cui doveva essere solo ratificata la delibera di giunta con cui si accende un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare gli ultimi due lotti del progetto di riqualificazione della fascia costiera. Il consiglio approva ma si contano ben sette assenti tra i consiglieri, 4 di opposizione e tre di maggioranza, Emanuele Sica, Stefania Nobili e Ferdinando Mucciolo. E a sciogliere ogni dubbio sul fatto che c’è maretta è lo stesso primo cittadino che sbotta: “È giusto che la gente sappia che, mentre l’Amministrazione finanzia importanti lavori di riqualificazione del litorale, c’è qualcuno all’esterno del Consiglio comunale che vuole finanziare invece l’acquisto di consiglieri comunali per sfiduciare il sindaco. Voglio dire a chi sogna la notte di sfiduciare tona Alfieri che quando vi mancherà l’ultima firma, la verrò a mettere io. Poi ci ripresenteremo alle elezioni e vedremo se voi sarete eletti dal popolo!” Parole dure che mettono in evidenza i diversi equilibri che si stanno creando e ciò che già di fatto è emerso nell’ultimo periodo, con il passaggio a sostegno di Alfieri di Quaglia e Paolino eletti nell’opposizione e la decisione di Emanuele Sica, presidente del consiglio comunale invece di sganciarsi dal sindaco. A pesare sarebbero proprio questi diversi mutui accesi in circa un anno e mezzo per un ammontare di oltre 10 milioni di euro che non andrebbero giù a tutti in maggioranza. Le parole di Alfieri hanno fatto insorgere l’opposizione: “Ora basta sparare a zero – hanno affermato in una nota congiunta Enzo Sica e Franco Longo – Ha affermato in consiglio cose da codice penale. Ha detto che qualcuno, con i danari, corrompe dei consiglieri comunali nella loro funzione politico amministrativa. Ora ha solo un sacrosanto dovere: vada in Procura e faccia i nomi di chi corrompe ed i nomi di chi è corrotto. Io sono un consigliere comunale e non tollero che tanto fango possa investire anche me”.
Daria Scarpitta