Quindici morti nel giro di poche settimane. Un bilancio pesante quello che arriva dall’ospedale di Agropoli destinato a trattare i casi Covid. Le ultime notizie hanno sollevato preoccupazione e perplessità sul funzionamento del presidio. A farle presenti è stata la Lega che, prima con la consigliera di minoranza del Comune Gisella Botticchio e poi con l’intervento del consigliere regionale Attilio Pierro, ha voluto vederci chiaro sulla vicenda. Pierro ha annunciato un’interrogazione al governatore Vincenzo De Luca per fare luce sulla gestione del Covid center presso l’ospedale di Agropoli. “I troppi decessi in un mese di attività, – ha detto il consigliere della Lega – soprattutto se parametrati all’età media dei deceduti, fanno sorgere dubbi circa il fatto che l’Ospedale sia adeguatamente attrezzato. Ho interrogato il Presidente della Giunta sullo stato di reale efficienza del reparto Covid allestito presso l’Ospedale di Agropoli (SA) e, precisamente, su quanti ricoveri in terapia intensiva (e sub) ci sono stati dalla sua apertura, e su quanti siano stati i decessi fino al 1 dicembre”. A chiedere delucidazioni pur se critico nei confronti dell’intervento politico è anche il sindacato Nursind. Con una nota inviata ai vertici dell’Asl il segretario Biagio Tomasco, chiede di conoscere fasce di età, malattie pregresse e condizioni dei pazienti deceduti; motivo del decesso e organizzazione del lavoro, dotazione tecnologica, di personale e di posti letto all’interno del Covid center. “Siamo sicuri – ha detto Tomasco – che codesta amministrazione, l’unica titolata a fornire notizie sull’andamento del Covid center, ci fornirà le informazioni richieste in tempi celeri in modo da rassicurare la popolazione cilentana che si è vista traumatizzata da un tourbillon di informazioni”. Il Covid center può contare su 7 posti letto di terapia intensiva e 2 di sub-intensiva, oltre che su 4 posti letto a bassa e media intensità da attivarsi in caso di necessità. Il timore è che non ci sia personale o strumentazione sufficiente a fornire le risposte necessarie.
Daria Scarpitta