Decessi anomali nella clinica Tortorella di Salerno. Su disposizione della Procura della Repubblica è finito agli arresti domiciliari il primario di Unità funzionale di chirurgia oncologica Carmine Napolitano. È accusato di omicidio colposo plurimo. Secondo gli investigatori, il medico avrebbe sottoposto i suoi pazienti a interventi ad alto rischio di complicanza o totalmente inutili. Nell’ambito della stessa inchiesta è stato sospeso dal servizio Marco Clemente, medico chirurgo dello stesso reparto.
Secondo la Procura, i due avrebbero “eseguito una serie di interventi chirurgici totalmente demolitivi ed inutili a fronte di malattie oncologiche in avanzata stadiazione”. Gli episodi risalgono al periodo tra il 12 novembre 2017 ed il 25 marzo 2018. Ci sarebbe stata “imperizia nella fase esecutiva” e “totale negligenza nella gestione della fase post operatoria, con omissione dei prescritti controlli e indagini diagnostiche a fronte della evidente insorgenza di complicanze”.
L’inchiesta è stata avviata nei primi mesi del 2018 dopo una segnalazione riguardante un “anomalo incremento di decessi verificatisi nei mesi successivi all’assunzione dei due medici”. Sei i decessi finiti nel mirino della Giustizia.
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Ancora nessuna traccia dei malviventi che mercoledì mattina hanno rapinato la filiale della BCC Monte Pruno a Teggiano. Però è stata ritrovata l’auto che hanno rubato davanti alla banca per darsi alla fuga. È stata rinvenuta su una piccola strada tra le campagne di Teggiano e Sala Consilina. È probabilmente lì che ad attenderli a bordo di un’altra auto ci sarebbe stato un terzo complice. Al vaglio dei militari le immagini delle telecamere della BCC, ma anche quelle distribuite lungo le strade cittadine.
I due rapinatori sono entrati con il volto coperto con le mascherine chirurgiche ed hanno minacciato i due impiegati con pistole, con molta probabilità giocattolo, e si sono fatti consegnare il denaro in cassa. Quella di mercoledì è la seconda in tre anni nella stessa filiale della BCC Monte Pruno.
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Si è avvalso della facoltà di non rispondere Gerardo Cappetta, il 51enne di Altavilla Silentina accusato della morte della badante della madre, una donna moldava di 43 anni. L’ex benzinaio e dipendente di Poste Italiane, dinnanzi al Gip, è rimasto in silenzio. Alla scena muta è seguito il rientro presso il carcere di Fuorni. Gli inquirenti avrebbero in mano prove e testimonianze che attestano che l’uomo ha affogato la donna nella vasca da bagno solo perché era uscita a cena con il suo rivale in amore. Alla base dell’omicidio ci sarebbe la gelosia.
Antonietta Nicodemo