Finisce in Parlamento l’emergenza cinghiali del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. L’on. Marzia Ferraioli ha depositato un’interrogazione con la quale chiede al Ministro dell’ambiente e al Ministro delle Politiche agricole “quali iniziative intendono adottare, a tutela degli abitanti delle aree interessate e per la gestione del problema della sicurezza pubblica e della salvaguardia delle attività economiche del settore agricolo e zootecnico”.
“Si tratta di una vera e propria occupazione del territorio non più tollerabile – scrive ancora Ferraioli ai Ministri – perché genera non solo l’abbandono delle aree invase dagli ungulati ma anche l’abbandono delle imprese agricole e la fuga di giovani che lasciano la terra natia e il lavoro agricolo sull’onda di insicurezza e di incertezza che recepiscono come non curanza dello Stato”. Secondo i dati a disposizione della deputata di F.I., dal territorio del Parco del Cilento e Vallo di Diano sono andati via 57 mila persone. L’interrogazione ricorda anche che i cinghiali, ormai da tempo, raggiungono anche i centri abitati e le strade, sulle quali gli ungulati sono stati causa di incidenti.
Nel frattempo l’Ente Parco va avanti nel suo programma di interventi per il contenimento dei cinghiali. È prossimo alla pubblicazione il bando da 300 mila euro per l’istallazione della recinzione elettrificata che dovrà contribuire a ridurre i danni alle coltivazioni che pesano anche sulle casse del Parco. Per il risarcimento dei danni quest’anno hanno versato circa 200 mila euro ma in passato ci sono stati anni cui l ‘Ente Parco è arrivato a pagare 700 mila euro. Intanto i 300 selecontrollori formati dal Parco, prossimamente ne saranno formati altri 150, hanno abbattuto in un anno e mezzo oltre 4mila capi. Un’emergenza quella dei cinghiali che interessa l’intero territorio nazionale e ancora oggi si confida in un intervento incisivo da parte del Governo.
Antonietta Nicodemo