“I comuni del Golfo di Policastro devono iniziare a comprendere che permettere di costruire una casa o un’opera pubblica che non tenga conto del rispetto del territorio, non è un atto di democrazia, ma un sopruso verso le generazioni future”. Italia Nostra richiama alle proprie responsabilità le autorità competenti sulla messa in sicurezza di un territorio fragile come quello del basso salernitano. Le recenti alluvioni, che hanno messo a rischio l’incolumità pubblica e danneggiato strutture pubbliche e private a Sapri, Ispani e Policastro, hanno spinto il presidente della sezione Cilento-Lucana Teresa Rotella, attraverso una lettera, a portare all’attenzione del Ministro dell’ambiente e quello dei beni culturali, il silenzio sulla cementificazione indiscriminata del territorio”. Le costruzioni sulle colline che fanno da cornice al Golfo, con spettacolari, ma spesso franosi terrazzamenti sul mare, e la continua trasformazione delle valli instabili percorse dai torrenti hanno comportato – scrive Rotella – l’aumento esponenziale del rischio idrogeologico”. Poi l’affondo: “I Comuni dovrebbero con urgenza dichiarare guerra agli abusi edilizi. Altrimenti Prefetti e Protezione Civile intervengano d’ufficio almeno nelle aree a rischio idrogeologico”. Per Italia Nostra la politica, forse, è ancora in tempo per evitare una prossima tragedia. Il compianto Ortolani, geologo luminare, parlando del Golfo diceva: “E’ gestito da amministratori sprovveduti, e nessuno che abbia pagato per le scelte sbagliate e i danni arrecati”, ricorda Rotella.
Antonietta Nicodemo