Avviso di conclusione indagini in merito alla vicenda del sequestro di un 30enne nigeriano sulla spiaggia del Buondormire di Palinuro. È quanto ha emanato la Procura di Vallo della Lucania dopo le indagini scattate la scorsa estate. Sono tre le persone indagate con l’accusa di sequestro di persona, lesioni personali e minaccia. Si tratta dell’attuale titolare dell’Hotel King’s di Palinuro Pastore e di due suoi collaboratori. La vicenda ruoterebbe attorno al conteso possesso del chiosco e dell’area limitrofa presente sulla spiaggia ambitissima per la sua bellezza naturale e il mare cristallino. L’area in uso al King’s fino al suo fallimento era stata venduta dal vecchio proprietario dell’Hotel all’imprenditore Sacco, ex titolare della discoteca “Il Ciclope”, il quale vi aveva posto a custodia il giovane nigeriano. Ma a giugno scorso il nigeriano fu prelevato dai tre indagati, tra cui il nuovo proprietario dell’Hotel Pastore, che lo indussero con la forza e le minacce a lasciare privo di custodia il bar e a salire con loro su di un’auto. Il custode nigeriano fu lasciato poi nel centro cittadino di Palinuro con l’avvertimento di non far parola con nessuno di quanto accaduto, ma il 30enne sporse invece denuncia presso la Stazione dei Carabinieri di Palinuro e si recò presso l’ospedale di Vallo della Lucania dove gli vennero refertate le ferite riportate. Da lì sono partite le indagini conclusesi in questi giorni con l’avviso di garanzia alle tre persone che avrebbero partecipato alla spedizione intimidatoria nei confronti del custode del chiosco. Nei prossimi 20 giorni potranno presentare le proprie memorie difensive o chiedere di essere ascoltati per spiegare quanto accaduto quella notte di giugno e la propria posizione. Al termine di questa fase il PM deciderà se presentare richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. Di certo quest’estate la vita per il litorale del Buondormire è stata molto turbolenta. La spiaggia dei vip Sarebbe stata oggetto di festini a base di droga documentati sui social da perone già pregiudicate e in qualche modo legate ai gruppi camorristici della Piana del Sele. Su questo aspetto sono ancora in corso le indagini della Procura di Vallo.
Daria Scarpitta