E’ lo Spi Cgil a riportare al centro della scena i disagi vissuti a Sapri per la chiusura pomeridiana del frequentato ufficio postale. Una chiusura avvenuta durante la prima ondata Covid, e poi mai più revocata neppure durante la fase in cui l’emergenza sanitaria aveva allentato la morsa. Con una lettera inviata alla direzione nazionale di Poste Italiane, all’ufficio locale e al sindaco di Sapri, il sindacato che si occupa dei pensionati ha fatto notare come molti cittadini lamentino lo scarso interesse della società per la situazione determinatasi, frutto di una noncuranza che va avanti da tempo. Lo Spi Cgil infatti non solo fa notare l’insufficienza dell’orario attuale, e la necessità che si riprenda anche di pomeriggio, ma segnala anche le condizioni in cui i cittadini si trovano ad affrontare le file dinanzi all’ufficio: “Come a voi è ben noto – scrive Gerardo Triani – l’ufficio postale di Sapri è sprovvisto di protezione per i cittadini in caso di pioggia, perché privo di una tettoia, per garantire, a chi deve effettuare operazioni negli uffici, di ripararsi in attesa del proprio turno. Decine di cittadini tutti i giorni sono costretti di sostare alle intemperie aspettando il proprio turno”. Una situazione insostenibile tanto più in epoca Covid. Si spera che queste rimostranze possano avere più successo di tutte quelle susseguitesi in questi mesi anche nei Comuni vicini pure penalizzati da scelte riduttive degli orari rivelatesi incomprensibili perché non mutate al mutare delle condizioni della pandemia.
Daria Scarpitta