Avrebbe minacciato la moglie con un pentolino pieno di acqua bollente e l’avrebbe colpita al viso con uno schiaffo e un pugno. Un imprenditore di 47 anni di Scario è finito in carcere per violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento al coniuge, lesioni personali aggravate e minaccia grave. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Tribunale di Vallo della Lucania al termine di un’ampia indagine condotta dal comandante Lorenzo Brogna della locale stazione dei carabinieri. L’inchiesta è partita dopo i fatti accaduti il primo maggio scorso e denunciati dalla donna. Secondo la sua versione, il marito si è presentato presso la sua abitazione chiedendole di poter prendere dei vestiti nell’armadio. Lo fa entrare e poi si reca in camera da letto per prendere i vestiti. Subito dopo si reca in cucina dove il marito le chiede di cambiare la versione che avrebbe dovuto riferire al Giudice nell’udienza del 6 maggio del processo contro di lui per precedenti maltrattamenti in famiglia. Lei si rifiuta, lui si arrabbia: prima le da uno schiaffo poi le tira addosso un pentolino contenente acqua bollente che la donna riesce ad evitare scappando fuori casa dove viene raggiunta dal marito. A questo punto la colpisce in viso con un pugno. L’intervento della figlia e del cognato evitano il peggio. Lui fugge con la sua auto, la moglie denuncia tutto ai carabinieri. L’uomo dal 2019 era sottoposto ad un’ordinanza che gli vietava di avvicinarsi alla casa della famiglia e alla moglie per presunti maltrattamenti. Al termine delle indagini è stato arrestato. Da sabato scorso è rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania.
Antonietta Nicodemo