Detenuti ad Alfano impegnati in lavori di pubblica utilità, il capogruppo del Nuovo Gruppo Misto Francesco Carbone con un manifesto e un’interrogazione esprime dubbi e perplessità sulla scelta del sindaco Elena Gerardo e della sua Giunta di firmare una convenzione con il Tribunale di vallo della Lucania volta proprio al reimpiego dei condannati ad una pena di massimo 4 anni il lavori utili alla collettività. “Detenuti ad Alfano?No! – si legge sul manifesto- Il sindaco deve prima comunicare come tutelerà la sicurezza dei cittadini e con quali risorse economiche”. Carbone infatti , come esplicita meglio nell’interrogazione, scritta dopo le sollecitazioni di alcuni cittadini, non è contrario al progetto in sè, ma dopo la lettura della convenzione, mostra preoccupazione per le spese a carico del Comune . nell’art. 4 della convenzione infatti si evidenzia che il Comune deve garantire sicurezza, igiene degli ambienti di lavoro, dispositivi di protezione individuale, la copertura assicurativa contro infortuni e malattie professionali , assicurare l’integrità dei soggetti messi alla prova e assumersi la responsabilità civile verso terzi. “ Sono convinto – ha detto Carbone – che si debba favorire una reintegrazione sociale del detenuto, tuttavia, viene stabilito che le spese assicurative professionali e anche quelle per incidenti e danni a terze persone siano tutte a carico del Comune e questo mi preoccupa visto che la stessa amministrazione pubblicamente ha manifestato una situazione economica critica tanto da non riuscire a gestire ad esempio il problema del randagismo. SE l’amministrazione se la sente di accollarsi tale responsabilità, deve quantomeno esprimere ai cittadini come intende gestire la cosa, se c’è un piano di sicurezza, chi sarà il responsabile che gestirà il progetto e con quale risorse economiche verrà attuato”. Di qui l’interrogazione formale al sindaco che si ripromette di approdonfidre la questione nel prossimo consiglio comunale del 19 novembre. “La campagna elettorale si è ufficialmente aperta, sul nulla- ha detto Elena Gerardo – si fa credere ai cittadini che ad Alfano ci saranno dei carcerati quando non è così. Questa è una convenzione sottoscritta già da molti Comuni in Italia e rispende alle carenze di organico del Comune e alla rieducazione sociale dei condannati. Alfano continuerà ad investire come ha sempre fatto nelle politiche sociali. Le spese sono quelle previste dalla legge, minime rispetto al costo di uno stipendio”.
Daria Scarpitta