Chiuse le indagini dell’inchiesta Croci del Silaro, partita a Capaccio Paestum dal corteo di ambulanze sfilato per festeggiare la vittoria di Franco Alfieri alle elezioni. Nella giornata di ieri sono stati notificati gli avvisi firmati dai pm della procura antimafia di Salerno nei confronti di Roberto Squecco, principale indagato nella vicenda e altre quindici persone, tutti prestanome o autisti nell’ambito dell’attività assistenziale riconducibile a Squecco. Devono rispondere di vari reati tra cui quelli di ricettazione, autoriciclaggio, peculato, trasferimento fraudolento di valori, turbata libertà degli incanti , abuso d’ufficio, interruzione di pubblico servizio e disturbo del riposo delle persone. Sono ancora impresse nella memoria le immagini della sfilata di ambulanze a sirene spiegate che squarciò il silenzio della notte tra il 9 e il 10 giugno 2019 a Capaccio Paestum alla notizia della vittoria di Franco Alfieri. Un camion e tre ambulanze attraversarono il centro di Capaccio e subito scoppiò la polemica. Si ricostruì poi che una delle ambulanze doveva essere in servizio a Santa Maria di Castellabate, una alla Licinella e la terza era per uso speciale. Altre accuse riguardano al distrazione di fondi dalla Croce Azzurra di Agropoli e Capaccio per schermare alle indagini la provenienza dei beni, l’intestazione fittizia a parenti e prestanomi e l’accordo con altre associazioni per ottenere il servizio di trasporto infermi aggiudicandosi il bando dell’Asl da 12 mila euro per cui è indagata come complice anche la dirigente dell’Asl Gerarda Montella. Inoltre a Squecco venne contestato anche di proseguire l’attività con un’altra associazione nonostante le misure a suo carico. Ora è arrivato l’avviso di conclusione indagini agli indagati. Dal corteo delle ambulanze comunque scattarono anche altri accertamenti . Per questi si è già aperto il processo presso il Tribunale di Salerno.