L’erosione non dà scampo al Golfo di Policastro. La mareggiata di sabato ha lasciato una profonda ferita sul territorio. Stamane l’amministratore del Condominio l’Ippocampo di Capitello, Salvatore Izzo con il tecnico di fiducia l’ing. Francesca Sarno hanno scritto agli enti di competenza, regione, protezione civile, comune di ispani, autorità di bacino, prefettura e ufficio circondariale marittimo per chiedere lavori pubblici di somma urgenza lungo la fascia costiera prospiciente la struttura. La situazione nel corso degli ultimi 15 anni è man mano degenerata con la spiaggia del tutto scomaprsa. ormai il mare è arrivato proprio sotto il condominio, lambendo la piscina Questa la situazione dopo la mareggiata di sabato. La condotta fognaria è stata in parte distrutta, gli abbellimenti buttati all’aria, la barriera di massi naturali posta dai privati a protezione della fascia demaniale e delle abitazioni è stata definitivamente compromessa. “Le circostanze non consentono alcun indugio – si legge in una nota – per tutelare la pubblica e privata incolumità, nonché per i danni ambientali che derivano dal riversarsi in mare di muri in calcestruzzo armato, recinzioni, tombini, tubature.” Il condominio chiede un immediato intervento delle Autorità pubbliche anche per definire un nuovo tracciato della condotta fognaria, approfittando del PNRR. Nella nota l’amministratore evidenzia come nel tempo la situazione sia stata compromessa dall’esecuzione delle opere marittime realizzate tra il porto di Policastro Bussentino e Capitello e rilancia la riflessione di Ortolani che nel 2013 evidenziava ulteriori problemi erosivi a seguito della realizzazione della barriera soffolta. “La gravità della situazione, di certa competenza pubblica, è irreversibile e destinata a peggiorare – si legge nella nota- L’iniziativa privata non può in alcun modo risolvere la problematica. Il condominio “L’Ippocampo” è assolutamente determinato ad agire e auspica che anche gli altri privati, possessori di attività lungo il litorale tra Capitello e Villammare, facciano sentire la loro voce “
Daria Scarpitta