Dopo la condanna definitiva per lesioni colpose gravi per la dirigente scolastica del polo liceale Franca Principe si apre un nuovo procedimento giudiziario, questa volta su di lei pesa una richiesta di risarcimento danni pari. Anche in questo caso i fatti sono legati all’incidente consumatosi all’interno della scuola più di dieci anni fa. A diffondere la notizia è stata la stessa preside attraverso un post sulla sua pagina fb. << Avevo appena finito di assaggiare una fetta di torta per il mio 61 esimo compleanno, in un momento di grande gioia familiare, dopo tante tribolazioni. Ricomincia il calvario nei Tribunali. Sono stata citata per risarcimento danni a seguito dell’incidente accaduto nel 2011. Mi chiedono 717.838,00 euro! >>, poi lo sfogo: << Mi auguro che i veri colpevoli leggano questo post e che un giorno la verità vera venga a galla >>. A subire i danni fu un liceale di Torre Orsaia allora diciottenne, Niccolò De Luca. Durante gli esami di maturità, lo studente, che già aveva sostenuto le prove, si recò a scuola per assistere all’interrogazione dei compagni. Il ragazzo entrò nel terrazzino, che doveva essere chiuso con un lucchetto e non lo era, e uno dei lucernai del pavimento non resse al peso: si sfondò e il ragazzo volò nel vuoto per otto metri a testa in giù fino a raggiungere il pavimento dell’atrio, il coma e l’operazione a cranio aperto. Per i chirurghi è vivo per miracolo. La richiesta per il risarcimento dei danni ammonta a circa 800 mila euro. Inizia così un nuovo procedimento giudiziario per la preside già provata dalla sentenza definitiva del 2019, con la quale la Corte di Cassazione la condannò a un mese di reclusione, pena sospesa, con il beneficio della non menzione nel certificato penale e ad una provvisionale di 15 mila euro. Intanto ha chiesto aiuto ai colleghi. Dopo l’annuncio della prossima avventura nei Tribunali, sempre con un post, ha lanciato un messaggio ai colleghi Ds: “ siamo in otto mila. Se ciascuno volesse contribuire con cento euro, si potrebbe raggiungere la cifra richiesta per il risarcimento danni. Sarebbe un segno di unità, autonomia e forza della categoria. Potrebbe poi essere rinnovato ogni anno, quale fondo di solidarietà per tutti i colleghi che dovessero avere cause penali in materia di sicurezza delle scuole “. La sentenza di condanna contro la Principe è servita, infatti, a riaprire il dibattito sulle responsabilità dei capi d’istituto sul fronte della sicurezza scolastica. Tanti i messaggi di solidarietà nei suoi confronti da parte del mondo della scuola e non solo, ma sono tanti anche quelli che riceve in silenzio la famiglia del ragazzo a cui il destino gli ha consentito di continuare ad abbracciare il suo Niccolò.Insieme alla dirigente scolastica fu condannato per l incidente di Niccolò, anche il responsabile della sicurezza del liceo l’ ingegnere Nicola Iannuzzi.
Antonietta NIcodemo