“ Bomba Day “, potremmo definirla così la giornata vissuta ieri dalla città di Sapri. Alla fine tutti sono stati coinvolti, chi in un modo chi in un altro, nei lavori di bonifica dell’ordigno bellico aereo statunitense della seconda guerra mondiale, rinvenuto due mesi fa in località Timpone. Un intervento che ha risvegliato la memoria storica. Nel bombardamento anglo americano del 15 agosto del 1943 persero la vita 83 civili. D’avvero eccezionale il lavoro svolto dagli artificieri dell’Esercito Italiano sotto il coordinamento della Prefettura di Salerno. Le operazioni sono state dirette dagli specialisti del 21° Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito Italiano – Unità della brigata bersaglieri “Garibaldi” responsabile per tutto il territorio campano. Hanno impegnato, ciascuno per i rispettivi profili di competenza: Provincia di Salerno, Sindaci dei comuni di Sapri e di Casalbuono, Questura di Salerno, Comando provinciale dei Carabinieri e Gruppo Forestale Carabinieri, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria, Protezione Civile e Genio Civile della Regione Campania, Anas, ASL Salerno, Croce Rossa Italiana, RFI, Rete Gas SNAM, ENEL-Distribuzione ed Acquedotto CONSAC. Le attività per la messa in sicurezza della zona rossa sono iniziate all’alba. E’ stato necessario sgomberare 583 persone dalle 18 strade che ricadevano nel raggio di 500 metri dall’ordigno e disattivare le forniture di gas, elettriche e idriche. L’interruzione dell’erogazione dell’acqua ha interessato l’intera città. E’ stata interrotta la circolazione sulla S.S.18 per Lagonegro e quella ferroviaria. Tutto questo è stato compiuto entro le 9, quando nella zona rossa sono rimasti soltanto gli specialisti dell’Esercito. A causa della posizione del residuato bellico, è stato necessario predisporre ed eseguire dei lavori di contenimento per ridurre il raggio di proiezione di eventuali schegge, aumentando il livello di sicurezza per gli abitanti di Sapri. Per limitare gli effetti di un’eventuale esplosione accidentale, infatti, è stata installata una struttura campale di contenimento realizzata con gabbioni metallici riempiti con sabbione da cava. Sul posto sono state rimosse e neutralizzate le due spolette. Successivamente, i Guastatori della brigata “Garibaldi” hanno trasportato e distrutto il corpo dell’ordigno presso la cava di Casalbuono . Si trattava di una bomba inesplosa aerea lunga un metro, di 500 libbre e contenente una carica esplosiva pari a circa 127 chilogrammi. L’opera di bonifica ha avuto regolare temine nel primo pomeriggio. Tra le persone evacuate c’era Luciano Ignacchiti, che sotto i bombardamenti del ’43 perse la sorella e il fratello, 15 e 7 anni, lui si salvò. << Questa bomba inesplosa – dice commosso – mi ricorda quella tragedia umana, causata da 34 incursioni aeree, un grazie da tutta la città agli artificieri >>.
Il Prefetto Francesco Russo, ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’Esercito italiano : << Il loro impegno conferma una costante presenza sul territorio che rafforza quotidianamente il legame con il cittadino>>.
antonietta nicodemo