Giovani ucraini che da studenti o professionisti si sono ritrovati ad imbracciare un fucile per difendere la Patria dall’ attacco russo. Storie e scene che si intrecciato con quelle vissute da intere famiglie italiane durante la seconda guerra mondiale. Un conflitto in cui persero la vita migliaia di giovani. Tra quegli eroi c’era anche Antonio Villani. Partì da Petina, in provincia di Salerno, poco più che venet’enne. Nel febbraio del 1944 il suo cuore cessò di battere nell’ospedale militare di Roma, dove fu trasferito dopo essere stato gravemente ferito. Aveva 25 anni. Dopo un lungo iter burocratico quel coraggioso ragazzo ha potuto fare rientro nel suo paese d’origine. La bara del soldato Villani è stata avvolta nella bandiera italiana e dopo aver attraversato le vie di Petina è stata onorata davanti al monumento dei caduti. Una cerimonia che ha riportato alla memoria il dolore che in quegli anni coinvolse l’Italia intera. Un dolore sul quale sono stati costruiti, nel tempo, sentimenti di pace e solidarietà, che oggi vengono minacciati da quanto sta accadendo in ucraina . Al saluto del sindaco Mimmo D’Amato è seguito l’intervento del presidente nazionale dell’Associazione Caduti e reduci Antonio Landi. Presenti l’unica sorella in vita, i nipoti e i familiari di quel soldato che partì per il fronte sapendo bene cosa lo attendeva. Dopo 78 anni è tornato nella sua Petina da eroe.
Antonietta Nicodemo