E’ stata un fulmine a ciel sereno l’indagine interna di Poste italiane scattata all’ufficio di Via Matteotti a Sala Consilina dopo la scoperta di un ammanco superiore ai 60 mila euro. L’impiegato finito al centro della bufera e per cui si devono accertare le eventuali responsabilità era considerato dagli utenti dello sportello come persona competente e di grande affidabilità. Cordiale, rapido, professionale, insomma , un dipendente nei cui confronti era riposta la fiducia di molti clienti. C’è incredulità e preoccupazione da parte dei cittadini di Sala Consilina che con regolarità si recavano agli uffici di Via Matteotti per svolgere le loro operazioni finanziarie. Alcuni di loro, per lo più anziani, sono stati informati o si sono accorti della sottrazione di somme dai loro conti correnti, una vera e propria sorpresa tanto più quando hanno appreso che ad essere sospettato degli ammanchi era quel dipendente che conoscevano bene e apprezzavano. La vicenda ha avuto una grande eco nel Vallo di Diano e anche nel Golfo di Policastro, territorio di cui l’uomo è originario . Ora tocca alla magistratura e alla società venire a capo della vicenda e comprendere quello che è accaduto con le relative responsabilità. La vicenda questa volta è partita proprio da controlli interni a Poste Italiane che, dopo aver sospeso il dipendente sospettato, non hanno lasciato nulla al caso vagliando le operazioni e i movimenti eseguiti nel periodo interessato e mettendo sotto esame anche gli altri dipendenti e lavoratori dell’ufficio postale salese il cui operato è finito inevitabilmente per essere ispezionato . Sabato sera chi si è trovato a transitare nei pressi della filiale ha notato luci accese negli uffici . Pare fosse in corso una riunione proprio con il personale dello sportello. Si cerca la verità, l’eventuale falla nelle procedure che ha determinato il buco nelle casse. Le Poste per tranquillizzare i correntisti hanno già fatto sapere che, una volta quantificato l’ammontare degli ammanchi, risarciranno gli utenti.
Daria Scarpitta