“Non c’è stato proprio l’interesse del pubblico a frequentare questa scuola” . Così la dirigente dell’istituto agrario di Sapri, Franca Principe, delinea lo sfondo su cui si è arrivati progressivamente alla chiusura dello storico corso di studi che proprio quest’anno avrebbe compiuto 50 anni dalla fondazione. “ L’istituto scolastico ha destinato molte attenzioni e risorse all’istituto agrario nel corso degli anni- ha detto la dirigente- abbiamo inserito l’agrario nella filiera di tutti i progetti dell’agroalimentare insieme all’iistituto alberghiero , ma, nonostante abbiamo fatto anche azioni di continuità con le scuole medie del territorio, incontro con aziende, con i sindaci , con la comunità montana, non c’è stato proprio l’interesse del pubblico a frequentare questa scuola”. Pregiudizi, dunque, una mentalità forse non pronta a dare valore ad una scuola che era una di quelle invece più a servizio del territorio secondo la dirigente hanno giocato la lor parte nella fine di questa esperienza formativa. “ C’è un blocco culturale- ha proseguito al principe- magari al si ritiene una scuola non di primo rilievo. E’ un errore a giudizio mio perché l’emergenza climatica, l’ipotesi dello sviluppo sostenibile potevano renderla innovativa. E’ necessario quindi che si superino forse dei pregiudizi culturali rispetto all’istruzione professionale e agraria, nel particolare. Noi comunque terremo sempre alto l’interesse degli alunni di Pisacane sulle tematiche dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e della cultura d’impresa”
Daria Scarpitta