Sfiorata la tragedia tra le montagne di Caselle in Pittari. Durante una battuta di caccia al cinghiale un componente della squadra di cacciatori e’ stato ferito da uno dei suoi compagni. Quest’ultimo, un uomo del posto, ha imbracciato il fucile e sparato per colpire l’ungulato che pensava fosse dietro la vegetazione, di fronte a sé. Invece non era cosi’. Due pallettoni avrebbero così raggiunto uno dei cacciatori nascosti tra le macchie, uno stimato carabiniere residente da anni a Caselle in Pittari, in servizio presso la caserma di Casaletto Spartano. Un colpo è finito sotto pelle all’altezza dell’addome. L’ altro, dopo aver colpito una gamba, è rimbalzato a terra. Per il militare ferito si è reso necessario il ricovero presso l’ospedale di Sapri dove è stato sottoposto ad un intervento per la rimozione del proiettile sotto pelle. Sta bene e presto potrà tornare a lavorare. Sul caso non è stata aperta alcuna indagine. Chiara la dinamica di quanto accaduto. L’uomo che ha sparato, però, è stato denunciato per lesioni e il suo fucile è stato posto sotto sequestro. . Si è trattato di uno sfortunato incidente. La caccia al cinghiale, purtroppo è sempre più responsabile di episodi del genere. Tante anche le persone che hanno perso la vita perché si sono trovate lungo la traiettoria di una pallottola destinata a colpire un ungulato inesistente. I rumori che vengono fuori dalle macchie possono confondere anche i più esperti cacciatori.
Antonietta Nicodemo
Dal nostro Tg del 29 ottobre 2022