Un sacerdote che fu vicino alla famiglia Moro in quei terribili momenti del rapimento e dell’uccisione del noto statista italiano ad opera delle brigate Rosse. E’ questo il ruolo che interpreta l’attore originario di Scario Bruno Cariello nell’ultimo film di Marco bellocchio ” Esterno Notte” che i prossimi 14, 15 e 17 novembre verrà trasmesso in prima serata da Rai Uno. Un film in cui il regista piacentino torna ad occuparsi di quel cruciale periodo storico dopo “Buongiorno Notte “, ancora una volta riportando un grande plauso della critica. La pellicola del 2022, è uscita nelle sale in due parti tra maggio e giugno e ora verrà trasmesso come serie dalla Rai.” Ho voluto raccontare l’Esterno di quei 55 giorni italiani – ha spiegato Bellocchio- stavolta i protagonisti sono gli uomini e le donne che agirono fuori della prigione, coinvolti a vario titolo nel sequestro: la famiglia, i politici, i preti, il Papa, i professori, i maghi, le forze dell’ordine, i servizi segreti, i brigatisti in libertà e in galera, persino i mafiosi, gli infiltrati”. E ancora una volta al suo fianco il regista ha voluto Bruno Cariello già presente in molte sue pellicole da “Il traditore” a “L’ora di religione” da ” Il regista di matrimoni “a “Sangue del mio sangue”.Cariello vestirà i panni del confidente della famiglia Moro. “ Tutte le mattine prima di andare in segreteria della DC- ha detto l’attore di Scario – Moro si fermava presso al sua chiesa di Santa Chiara e sentiva la messa. Io interpreto il parroco di Santa Chiara in Roma, molto vicino alla famiglia. Era il loro confessore che andava anche a casa, molto presente nella loro vita”. La serie evento con Fabrizio Gifuni nei panni dello statista, è molto attesa. Presentato in anteprima al Festival di Cannes dove è stato accolto con dieci minuti di applausi e’ definito dalla critica un capolavoro ed è è stato celebrato dalla tampa internazionale.“Marco Bellocchio – hanno scritto in francia- trasforma il piombo in oro rivisitando un trauma nazionale grazie a una serie magistrale e feroce che somiglia soprattutto a un film fiume in sei atti”.
Daria Scarpitta