Nonostante il freddo pungente, la comunità di Vibonati sta vivendo il suo periodo più caldo: la preparazione alla festa patronale di Sant’Antonio Abate. Un momento intenso e tanto partecipato per il borgo cilentano, che dall’8 gennaio si sta preparando al tanto atteso giorno della festa, ritrovandosi ogni sera in Santuario per la Santa Messa e la preghiera della Novena dedicata al Grande Antonio.
Tante le comunità parrocchiali vicine giunte a Vibonati in Pellegrinaggio, quali Ceraso, Sapri, Villammare e Montesano sulla Marcellana, segno della grande devozione che coinvolge non solo i vibonatesi ma anche i paesi limitrofi.
Tra feste in piazza e organizzate da privati, tra canti, fuochi d’artificio e degustazioni gastronomiche, il clou arriverà il 16 gennaio, Vigilia della Festa, giorno in cui in Chiesa arriveranno le Cente votive, che saranno poi portate in processione dalle donne, le quali, insieme alle squadre di portatori, si presenteranno davanti all’altare maggiore per la benedizione. Come tradizione vuole, il 16 gennaio dalla Specola di Sapri partirà il Cammino di Sant’Antonio: un gruppo di camminatori arriverà infatti a piedi fino a Vibonati in segno di devozione. E sempre seguendo la tradizione, in cui la fede si unisce al folklore, la sera della Vigilia il ritrovo per tutti sarà nella Piazza del Tirone, alle spalle del Santuario, per il Veglionissimo, un momento di festa, canti e balli, in attesa del giorno della Festa.
Il 17 gennaio via dunque ai festeggiamenti principe, con le Sante Messe del mattino, che culmineranno con la Celebrazione Eucaristica, officiata, insieme al parroco don Martino Romano, dal Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Mons. Antonio De Luca, a cui seguirà, meteo permettendo, la processione per le vie del paese, arricchita da diversi spettacoli di fuochi pirotecnici, che da sempre caratterizzano questa grande Festa, una della più sentite in tutto il Golfo di Policastro.