Condannato a 24 anni di carcere Giuseppe Buono, il badante accusato dell’omicidio della 91enne Maria Grazia Martino e del tentato omicidio della sorella della vittima, Adele. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Assise di Salerno che ha accolto la richiesta della pm Licia Vivaldi, riconoscendo le aggravanti della crudeltà, ma concedendo all’imputato le generiche equivalenti, in quanto ha ammesso tutto, pentendosi dei fatti commessi.
Buono, il 9 luglio del 2022, si introdusse nella villetta a due piani di via San Leonardo, dove aveva lavorato come badante fino a qualche a mese prima, per rubare e pagare un debito di droga. Dopo aver rinchiuso nella camera da letto il fratello delle due donne, allettato, si spostò in soggiorno per prendere i 3400 euro contenuti nella borsa di una delle due sorelle quando fu sorpreso dalle vittime, che iniziarono a gridare per chiedere aiuto.
Adele però perse l’equilibrio cadendo rovinosamente a terra, mentre Maria Grazia fu colpita alla nuca con un bastone mai ritrovato. Il badante 42enne tentò di trascinarle per le scale ma ci riuscì solo in parte: le due donne rotolarono fino al piano inferiore e lui fuggì via.
La macabra scoperta avvenne solo il mattino seguente, grazie a una delle nipoti delle due signore, ma mentre Adele fu ritrovata viva, per Maria Grazia non c’era già più nulla da fare. Scattate le indagini, si arrivò in poco tempo a incastrare Buono, grazie ad alcuni frame dell’impianto di videosorveglianza e alle impronte lasciate dal 42enne.