“Stop alle deroghe, via alle gare”. Sta facendo molto discutere la sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime. I magistrati di secondo grado hanno sentenziato che gli arenili rientrano nella categoria delle risorse “sicuramente scarse” e dunque si devono applicare le liberalizzazioni introdotte nel 2006 con la legge Bolkestein.
Viene annullata così la proroga voluta dal governo Meloni fino al 2024 alla scadenza naturale delle concessioni fissata al 31 dicembre 2023, e dunque i comuni sono chiamati a indire le dovute procedure di gara “per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale”.
La sentenza, firmata lo scorso 12 marzo ma pubblicata solo alcuni giorni fa e riguardante un ricorso del 2023 di un proprietario di uno stabilimento balneare a Rapallo, obbliga dunque i comuni a disapplicare le deroghe, confermando la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno.
Una situazione che sta generando polemiche e preoccupazioni tra i gestori delle spiagge, che vedono davanti a sé un futuro nero: rischiano infatti di restare chiusi per la prossima stagione estiva e di aver investito invano sugli stabilimenti nei mesi scorsi.
“Comuni e operatori sono stati lasciati nell’incertezza” afferma il sindaco di Vibonati, Manuel Borrelli “Il Governo è silente. Attendiamo direttive o provvedimenti legislativi, ma nel mentre siamo costretti ad avviare tutto l’iter per le procedure di gare, al fine di salvaguardare la prossima stagione estiva”.