Pugno duro dell’Autorità garante della concorrenza e del commercio che ha deliberato i ricorsi al Tar per 21 comuni costieri italiani, tra cui 4 della Campania. Al centro della vicenda la proroga di un anno delle concessioni balneari, senza però aver indetto le gare pubbliche necessarie.
I ricorsi fanno seguito alle diffide che l’Autorità garante ha inviato nei mesi scorsi alle amministrazioni che hanno usufruito della proroga disposta dalla legge 118/2022, che stabilisce che le concessioni balneari sono scadute il 31 dicembre 2023, ma ne prevede l’estensione di un ulteriore anno, dunque fino al 31 dicembre 2024, per concludere le procedure selettive in caso di difficoltà oggettive che ne rendano impossibile il completamento.
Questi 21 comuni, tra cui figurano anche Camerota e Sapri, oltre a località turistiche come Ravenna, Cervia, Forte dei Marmi e Minori, hanno però usufruito della proroga senza avviare le dovute procedure per i bandi, mentre sono state escluse dal ricorso tutte le amministrazioni che invece nel frattempo hanno iniziato l’iter delle gare.
Una decisione forte quella dell’Autorità garante, a contrasto di tutte quelle pratiche che non rispettano la concorrenza e per promuovere una gestione più trasparente ed equa delle concessioni balneari.