Stanchi di proroghe e rinnovi, gli imprenditori balneari hanno chiuso per due ore gli ombrelloni dei propri stabilimenti. Un flash mob più che una protesta mosso da una duplice intenzione: da una parte spingere il Governo a intervenire contro la direttiva Bolkestein, a quasi 20 anni dalla sua introduzione, e dall’altra non arrecare eccessivi danni all’utenza e agli operatori stessi, soprattutto in questo periodo di grande affollamento sulle spiagge.
Tra Salerno e Provincia, hanno aderito al flash mob, indetto dal sindacato italiano balneari della Fipe/Confcommercio insieme alla Fiba-Confesercenti, 8 strutture su 10. Da Pontecagnano a Sapri, da Salerno a Positano, moltissime strutture hanno dunque accettato l’invito lanciato dalle associazioni, che si sono dette pronte ad adottare nuove iniziative, a partire da settembre, se non arriveranno risposte dal Governo Meloni. Dal prossimo gennaio, infatti, anche l’Italia dovrebbe adeguarsi a tutti gli effetti alla direttiva dell’Unione Europea, ma i balneari denunciano l’assenza di criteri comuni a livello nazionale sulle gare e pretendono il riconoscimento di un indennizzo economico per i concessionari uscenti.