Policastro, presunta lottizzazione abusiva. Dissequestrato uno dei 5 immobili. Restano in piedi accuse e sigilli per gli altri indagati.

Dissequestrato il più piccolo dei 5 immobili a cui a luglio scorso erano stati apposti i sigilli a Policastro in un’area di oltre 14 mila metri quadrati nei pressi dell’ex impianto di itticoltura. Il Tribunale del Riesame di Potenza ha accolto il ricorso di uno degli indagati revocando la misura per il manufatto di cui è titolare. Restano in piedi le accuse e i sequestri per gli altri fabbricati e relativi indagati. La vicenda, partita da un accertamento in tema di sicurezza sul lavoro, compiuto dalla Guardia di Finanza di Sapri, guidata dal tenente Nunzio Tricoli, e dai Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Salerno, su richiesta della Procura di Lagonegro, aveva poi accertato la realizzazione in mancanza dei dovuti permessi a costruire , di plurimi distinti lotti di fabbricati da adibire ad abitazioni civili. Oltre 40 i capi di imputazione contestati in materia edilizia ed urbanistica, per fatti commessi in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, tra cui la lottizzazione abusiva. La vicenda ha destato scalpore in quanto tra i 9 indagati risultano esserci il responsabile pro tempore dell’area tecnica del Comune di Santa Marina e alcuni familiari del sindaco Giovanni Fortunato. Per loro al momento risulta ancora in piedi il quadro accusatorio e i sequestri adottati poco piè di un mese fa.