Ospedali cilentani in affanno secondo l’Agenas. Le performances di Sapri, Polla e Vallo della Lucania.

Sanità salernitana in affanno. Non migliora ad un anno di distanza il quadro delineato dall’Agenas nel suo Piano nazionale esiti 2024 per ciò che riguarda gli ospedali. La fotografia scattata attraverso i dati 2023  mostra uno stato di salute zoppicante dei presidi a sud di Salerno con numeri ridotti e performance spesso non in linea con gli standard. Basta già guardare a come avvengono le nascite . Al Luigi Curto di Polla su 426 parti 213 non sono naturali, a Vallo della Lucania su 221  sono 120 i cesarei, leggermente meglio, ma su percentuali comunque vicine al 50%, è la situazione dell’Immacolata di Sapri : su 205 parti 96 sono cesarei. Del resto la proporzione dei parti con taglio cesareo primario raggiunge  a Vallo il 40% , a Polla il 35% e a Sapri il 34.5% mentre la proporzione di parti vaginali in donne che hanno già avuto un cesareo è bassissima :  0 a Polla, 1,9% a Vallo, meglio leggermente solo a Sapri con il 4,4 % . L’Ospedale dell’Immacolata i principali ricoveri li registra per colecistectomia , fratture al femore, scompensi cardiaci, ictus e infarti. I dati non sono però confortanti la mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto è del 30%, mentre l’ospedale di Polla fa registrare un 17% e quello di Vallo sfiora il 5. La mortalità ad un anno per ictus ischemico invece fa peggio al Luigi Curto dove supera il 27%, Vallo fa il 20%n mentre a Sapri è il 17,65% . La mortalità a 30 giorni dal ricovero per frattura al femore raggiunge il 5% a Vallo, è al 2,5 a Polla e al 2,27 a Sapri, per l’insufficienza renale cronica fa peggio Vallo 19%, seguita dal 15% di Polla e dal 13%di Sapri. Invece sulle complicanze a 30 giorni per la colecistectomia laparoscopica si va dall’1% di Vallo, al 8,5% di Sapri passando per il 3,5% di Polla . Numeri inoltre ancora ridotti nell’oncologico, in particolare a Sapri. In questo campo piuttosto a farla da padrone è la Clinica Cobellis di Vallo. Comunque sia per i tre ospedali di riferimento le perfomances registrate non sono esaltanti e impongono una seria riflessione. Non solo sul momento, come già fatto negli anni scorsi, ma sul lungo termine.