Partiti gli interrogatori di garanzia per le 10 persone raggiunte da misura cautelare nell’ambito della vicenda sui maltrattamenti subiti dagli ospiti della Rsa di località Cappelle a Salerno. Al momento l’inchiesta della Procura di Salerno va avanti sull’abbandono e le condizioni in cui venivano lasciati gli anziani e i disabili affidati alle cure dell’Istituto Europeo per la Terza Età, ma sarebbero diversi i capitoli di indagini non ancora affrontati.
Tra questi, quello che riguarda una delle anziane ricoverate e che vede sotto inchiesta la sua amministratrice di sostegno, medici, un noto avvocato, alcuni dipendenti e il direttore di una banca, oltre a Karolin Cupo e Sante Sica, rispettivamente la direttrice della casa di riposo e il dominus della struttura, e due parenti di quest’ultimo. In questa vicenda, tutti sarebbero indagati per circonvenzione di incapace in concorso, in quanto avrebbero abusato dello stato di infermità o deficienza psichica dell’anziana ospite della Rsa.
Pare infatti che l’avvocato avrebbe rafforzato il proposito di Sica di impossessarsi dell’eredità della donna, consigliando la redazione di un testamento olografo retrodatato al 2018 e proponendo di presentare un’istanza di revoca dell’amministratrice di sostegno. Gli altri indagati, ognuno per le proprie competenze, avrebbero compartecipato alla redazione del documento e dunque, secondo le indagini, l’anziana signora avrebbe così redatto due testamenti olografi e uno pubblico, nel quale Sica viene nominato suo unico erede.
Per questa vicenda, il gip non si è ancora espresso, in attesa degli interrogatori di garanzia.