Blitz all’alba dei Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore. 8 persone sono finite nei guai, accusate di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà d’incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento personale, tutte condotte aggravate dalla finalità di agevolare le attività criminali del clan Fezza – De Vivo, operante a Pagani e zone limitrofe.
5 persone sono finite agli arresti domiciliari e 3 in carcere, tra cui l’imprenditore Alfonso Marrazzo, già condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia, è stato proprio attraverso l’imprenditore 51enne, per 20 anni consigliere al Comune di Pagani e assessore all’ambiente fino al 2016, che ha preso forma l’operatività criminale ed economica del clan, attraverso la cooperativa sociale PE.DE.MA., di cui Marrazzo era presidente: i Fezza – De Vivo, infatti, si sarebbero serviti di quest’ultima per infiltrarsi nel tessuto amministrativo ed economico della gestione comunale. In particolare, l’imprenditore riusciva ad ottenere in modo illegittimo e attraverso scambi di favori e prestazioni, appalti pubblici comunali e altri servizi di somma urgenza, compresi quelli connessi alla sanificazione nell’era Covid.
Inoltre, anche grazie al potere acquisito dalla PE.DE.MA., il clan avrebbe tentato di condizionare le elezioni amministrative del comune di Pagani, imponendo il voto in favore di propri candidati estranei alla coalizione, risultata poi vincitrice, con la quale ha successivamente tentato di instaurare rapporti.