Camerota, esplosioni sulla falesia. Il sindaco si appella al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar.

Lavori di messa in sicurezza della strada Mingardina a Marina di Camerota. Il comune si è appellato al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar dell’aprile scorso . << Per il sindaco Scarpitta, al contrario di ciò che sostengono i giudici del Tar ,  gli interventi eseguiti con le ordinanze sindacali sono legittimi >> ,ed è questo uno degli aspetti su cui si basa l ‘appello depositato dall ‘ avvocato Pasquale D’Angiolillo: << Il tribunale amministrativo –spiega-  si è soffermato sui contenuti delle ordinanze del sindaco  senza tenere conto delle origini delle stesse , e quindi  senza tenere conto degli atti della Soprintendenza e del Parco. Quattro mesi di incontri e corrispondenza da cui sono maturate i provvedimenti di Scarpitta >>. La sentenza del Tar  non da spazio ad alcuna interpretazione, ” i lavori eseguiti tra Cala del Cefalo e Cala Finocchiara, anche attraverso l’utilizzo di materiale esplosivo, sono illegittimi “. I lavori sono stati eseguiti in somma urgenza, ma per il Tar, considerando il tempo impiegato per effettuare gli interventi in questione, si poteva procedere attraverso “ l ‘ordinario potere di rilascio dell’autorizzazione paesaggistica “.Per queste ragioni il Tar ha rigettato il ricorso del sindaco contro il  ministero della cultura, il ministero dell’interno e quello dell’ambiente. Ora la parola passa al Consiglio di Stato.