Inchiesta Alfieri, sospetti su nuovi appalti. In bilico anche la posizione politica. Comune di Capaccio in difficoltà.

Anche se al momento sono 5 gli appalti nel mirino della Procura nell’ambito dell’inchiesta Alfieri, gli inquirenti non escludono che il modus operandi fosse consolidato e potesse essere stato esteso ad altre  gare. L’analisi di pc e cellualri servirà a chiarire questo e anche come  gli appalti venivano condizionati, visto che i magistrati parlano di “doni, collusioni e mezzi fraudolenti” . Alfieri viene accusato  di essersi interessato alla progettazione esecutiva  delle opere da realizzare e per il sottopasso di Capaccio alla stessa procedura d’appalto, festeggiando l’aggiudica alla Cogea. Inoltre viene tratteggiato come attento a non parlare di cose delicate in presenza di cellulari o in luoghi istituzionali. Per lo più pare incontrasse la gente presso un bar di Agropoli. Questa cautela, che insospettisce i magistrati, viene confermata anche in una telefonata intercettata tra Alfieri e Vincenzo De Luca in cui il governatore  comunica di “avergli fatto recapitare in una busta chiusa un documento, invitandolo ad assumere le decisioni di competenza, essendo il contenuto del plico estremamente chiaro”.  I risvolti della vicenda penale  sono ancora da chiarire , così come quelli politici.  Sono sempre più diffuse le voci sulla volontà di un gruppo di consiglieri del Comune di Capaccio di farsi da parte. Il primo è stato Masiello, che ora potrebbe essere sostituito da Serena Landi o, se questa non rinuncerà al suo incarico al Consorzio Farmaceutico per cui c’è incompatibilità, Francesca Paolillo . Gli altri pare vogliano attendere responsabilmente il voto a fine anno del Piano di riequilibrio finanziario, visto lo stato delle casse comunali  che vantano un disavanzo di 41 milioni di euro.