Alfieri, contatti dal carcere. Nordio “C’è l’indagine ma fino ad ora esito negativo”.

L’inchiesta  sul telefonino utilizzato da Franco Alfieri in carcere c’è. A dirlo è il Ministro della Giustizia Nordio rispondendo all’interrogazione presentata dal senatore Antonio Iannone. Ma “non sono emerse  circostanze che possano aver compromesso il regolare svolgimento delle indagini atteso che non sono stati  rilevati atti o comportamenti anomali da parte dell’indagato”. L’ipotesi di reato  per cui pende questo ulteriore procedimento a carico di Alfieri è Accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Una comunicazione questa del Ministro che ha portato Iannone a dichiarare: “ Evidentemente le mie preoccupazioni non erano infondate”. Iannone aveva annunciato l’interrogazione ad ottobre scorso quando erano balzate alla cronaca notizie di un possibile trasferimento di Alfieri da Fuorni in un altro carcere per il presunto utilizzo di un telefonino all’interno della struttura penitenziaria. Si era parlato anche dell’aiuto  dato da un consigliere comunale in servizio come guardia penitenziaria all’interno del carcere. Una vicenda che aveva spalancato le porte a battibecchi e querele tra il senatore Iannone e il consigliere di Pontecagnano Beniamino Castelluccio. Nordio nella risposta ha toccato anche questi argomenti affermando che nessun trasferimento è stato mai disposto in un’altra struttura carceraria per Alfieri   e che  nell’immediatezza della notizia scattarono delle perquisizioni  a caccia di telefonini nell’intera sezione dove era detenuto Alfieri e dove aveva potuto interfacciarsi con un numero limitato di ristretti, con esito negativo. “  non essendo stati rilevati atti o comportamenti anomali non sono mai state intraprese ulteriori iniziative” ha detto Nordio che ha fatto anche sapere che sono due gli agenti della penitenziaria  che ricoprono la carica di consigliere comunale, di cui uno appartenente al Pd e un altro  alla lista civica Il Quadrifoglio.