“Bisogna definire correttamente i livelli essenziali delle prestazioni per porre le basi alla legge sull’autonomia differenziata”. Queste alcune delle prime affermazioni del neo presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso.
76 anni a marzo, è salernitano d’origine: nato a Mercato San Severino, infatti, ha trascorso l’infanzia tra la città dell’Irno e Salerno, ma il lavoro del padre magistrato, in servizio nella città d’Arechi e anche nel Vallo di Diano, a Sala Consilina, ha portato al trasferimento a Roma per tutta la famiglia. Qui Amoroso ha intrapreso gli studi di Giurisprudenza e una volta laureato è iniziata la sua lunga e ricca carriera, maturando esperienze e approfondendo la materia giuridica. Una preparazione rafforzata anche a livello internazionale, con scambi e collaborazioni con giudici di altre Corti Costituzionali europee.
Poi, nel 2017, la nomina a giudice della Consulta, e dopo 8 anni la Presidenza, raggiunta con idee chiare su diversi aspetti che caratterizzano attualmente l’Italia, come il sovraffollamento carcerario, la tutela dei diritti individuali e il contrasto politica-magistratura. Amoroso, che non ha mai dimenticato le sue origini salernitane, ha ben presente cosa serve alla Consulta “La Corte è un organo profondamente collegiale e la Costituzione la bussola di tutte le sue attività”.