E’ a un passo dal termine lo stop dall’esercizio della professione medica per il cardiochirurgo dell’ospedale “Ruggi” di Salerno, Enrico Coscioni. Il 6 marzo 2024, infatti, la guida della Torre cardiologica salernitana venne raggiunto dal provvedimento di interdizione della durata di un anno e dunque nei prossimi giorni, salvo ulteriori sviluppi sulla vicenda, il primario potrà tornare in servizio. Il caso scoppiò dopo la morte di Umberto Maddolo, paziente 62enne di Capaccio, deceduto in seguito a una serie di complicazioni dopo un intervento chirurgico effettuato il 20 dicembre 2021 da Coscioni e la sua équipe.
Le indagini condotte dalla Procura di Salerno evidenziarono presunti errori durante e dopo l’operazione, e in seguito all’autopsia sul corpo della vittima, venne ritrovato un lembo di garza di 8 cm nel ventricolo sinistro del paziente. Di qui, l’allontanamento dalla professione medica di un anno per Coscioni, così come per i membri della sua équipe, anche se con tempistiche differenti, tanto che sono tutti già tornati in servizio.
A complicare la situazione del cardiochirurgo nei mesi scorsi, un ulteriore provvedimento interdittivo, vale a dire il divieto di dimora a Salerno, arrivato lo scorso settembre, in quanto in base alle indagini della Procura, Coscioni si sarebbe recato saltuariamente al “Ruggi”, circostanza durante la quale, secondo le accuse, avrebbe comunque esercitato la professione medica nonostante lo stop.
Ora l’ “esilio” del primario sta per terminare, ponendo così fine anche agli innumerevoli disagi e ritardi negli interventi che in questo anno hanno colpito la Torre cardiologica.