28 misure cautelari, di cui 12 in carcere, 12 ai domiciliari e 4 divieti di esercitare attività professionali, e il sequestro preventivo di beni e valori, per un importo superiore a 1,4 milioni di euro. Questo il bilancio del blitz del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno, che a seguito di meticolose e complesse indagini ha scoperto l’esistenza di un sodalizio criminale, con base operativa a Sarno, il cui capo e promotore è stato individuato nel 54enne Massimo Graziano, già in passato affiliato a un clan camorristico operante nella Valle del Lauro, nell’avellinese.
Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo criminale si sarebbe macchiato di numerosi reati di usura ed estorsione ai danni di imprenditori e altri soggetti in difficoltà economiche, e attraverso società fittizie, intestate a terzi, sarebbe riuscito a ottenere finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato. Fondi che venivano successivamente utilizzati sia per concedere prestiti usurari che per l’acquisto di beni o altre utilità personali.
Tra i coinvolti anche un commercialista e due direttori di filiali di banca, che secondo la ricostruzione della Procura salernitana, avrebbero favorito il gruppo criminale con false consulenze economico-finanziarie. Nel programma illecito dell’associazione, anche il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, mediante l’inoltro di istanze di fittizi contratti di lavoro.
Le indagini si sono concentrate su 506 domande presentate durante i click day: i cittadini extracomunitari ottenevano illecitamente il visto d’ingresso in Italia senza alcuna assunzione, in cambio di somme di denaro che si aggiravano intorno ai 5.000 euro.
Il commento del Procuratore Giuseppe Borrelli a margine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione di questa mattina.