Come da tradizione anche quest’anno l’Arma dei Carabinieri ha celebrato l’importante giornata dedicata alla sua celeste patrona: la Virgo Fidelis, scelta come santa protettrice dell’arma su ispirazione alla fedeltà con cui ogni militare serve la patria. La ricorrenza è, per ciascun militare e per tutti coloro che vi partecipano, occasione per ricaricarsi spiritualmente e ribadire quei valori essenziali su cui deve fondarsi non solo il cammino dell’arma ma dell’intera comunità civile.
Nel Vallo di Diano, a Sala Consilina, il rito religioso è stato celebrato nella chiesa della Santissima Annunziata, alla presenza dei carabinieri della locale stazione, dei rappresentanti della guardia di finanza, della polizia municipale, dei vigili del fuoco e delle varie associazioni delle forze dell’ordine. Presenti anche numerose autorità e famiglie di militari del Vallo di Diano.
Nel Golfo di Policastro, i militari, quest’anno, hanno celebrato la loro Santa Patrona a Roccagloriosa, nella chiesa del complesso monastico di San Mercurio. Si è trattato di un momento intenso per ricordare quanti carabinieri hanno fatto fronte al solenne vincolo morale assunto il giorno in cui hanno indossato la divisa dell’arma senza mai indietreggiare. Un pensiero è andato a tutti i caduti in servizio e in particolare a Carmine Tripodi di Torre Orsaia, brigadiere dell’arma dei carabinieri morto a soli 24 anni, vittima della ‘Ndrangheta. Al termine della funzione il capitano Emanuele Tamorri, comandante della compagnia carabinieri di Sapri, ha recitato la preghiera del carabiniere e ha rivolto un saluto ad Antonio Tripodi, papà di Carmine, medaglia d’oro al valor militare, richiamando la frase della Vergine che, raffigurata in atteggiamento raccolto, con il libro dell’Apocalisse aperto, dice maternamente ad ogni carabiniere: “Sii fedele sino alla morte”, che per tutti si tramuta in azione al servizio dell’altro.
Caterina Guzzo