“Fermare l’accordo per il Castelsandra. L’ecomostro deve andare giù”
Legambiente contro l’intesa che sarà sigillata oggi a Castellabate
alla presenza del ministro Galletti
Per l’associazione l’area va riqualificata ma l’ex hotel dei Nuvoletta deve essere demolito così come è stato fatto per le villette presenti nel complesso
“Oggi è la giornata mondiale del suolo e ci sarebbe piaciuta poterla festeggiare con la notizia dell’abbattimento di uno dei più famosi ecomostri in Italia: l’Hotel Castelsandra che deturpa da decenni uno dei luoghi più belli della Campania. Quell’area va sicuramente riqualificata ma non come si sta cercando di fare. L’ex hotel dei Nuvoletta deve andare giù, non ci sono altre soluzioni”.
Così Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania commenta la notizia della firma del Protocollo d’Intesa tra Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento e Soprintendenza, per il recupero del complesso sottratto alla criminalità organizzata che vedrà oggi anche la presenza del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare On. Gian Luca Galletti.
Legambiente segnala da anni nel suo rapporto Mare Monstrum la struttura del Castelsandra nella classifica degli Ecomostri ancora in piedi in Italia.
“La demolizione delle villette abusive del complesso turistico è sicuramente un’ottima notizia in un Paese che continua a storcere il naso di fronte alla riconquista della propria bellezza – prosegue Buonomo -. Ma la demolizione non può fermarsi solo ai manufatti minori del Castelsandra, ma deve riguardare anche il corpo centrale. Chiediamo al Comune e al Parco di fermare questo accordo e di riprendere il percorso già condiviso in passato con Regione e Governo centrale per la riqualificazione completa dell’area, a partire proprio dall’abbattimento di questo scempio. Diamo finalmente un segnale forte ai cittadini, della vittoria bellezza sull’arroganza del cemento. Dalle macerie dell’ecomostro del Castelsandra deve arrivare chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all’ecomafie”.
( comunicato stampa)