Accuse di associazione a delinquere , Cascone rimette la delega. “Ora ho paura”.

“Il mio avvocato ha ricevuto una nuova notifica, un’accusa aggiuntiva a quelle già ricevute, questa sicuramente più brutta ed infamante.” Il consigliere della Regione Campania e presidente della Commissione Trasporti Luca Cascone, già indagato nel secondo filone dell’inchiesta Alfieri, annuncia così sui social il nuovo atto della Procura di Salerno che lo ha coinvolto: il sequestro di pc e cellulari e la contestazione del reato di associazione a delinquere. Uno sviluppo che ha portato Cascone  subito a rimettere nelle mani del Governatore Vincenzo De Luca, la delega alle infrastrutture della mobilità. Nelle carte della procura emerge la partecipazione di Cascone ad un gruppo whatsapp dove con alcuni degli altri indagati nel secondo filone si discuteva di progetti e appalti sotto la lente degli inquirenti e  vengono fuori anche colloqui privati  con il capo staff di Alfieri, Campanile e il dirigente della Provincia Lizio. “Senza avere alcun titolo – sono le accuse rivolte a Cascone- ha programmato tempi e modalità  esecutive delle gare, interloquendo , tra gli altri, con Campanile  e chiedendogli espressamente di informare “il presidente”. Cascone si dice ancora fiducioso negli inquirenti. “Aspetto che facciano il loro lavoro- scrive sui social – con la certezza di non aver fatto nulla di quello che mi viene contestato” e richiama “ le coordinate etiche con cui ho affrontato sempre il mio ruolo pubblico”. Tuttavia rispetto al primo avviso di garanzia la serenità vacilla: “Comincio ad avere paura per me, la mia famiglia, le mie figlie perché quello che sta accadendo è a dir poco surreale. Non saprei come spiegare loro  perché sia giusto che il padre  sta attraversando una tragedia per aver provato a lavorare per il bene della comunità”. Di qui la decisione di rimettere la delega  perché -conclude- le attuali condizioni non mi consentono più di svolgere serenamente il mio lavoro”.