Un intellettuale di alto profilo ma anche semplicemente uno di noi. Il Villammare Festival Film&Friends perde un pezzo di sé e della sua storia con la scomparsa di Giorgio Arlorio, lo sceneggiatore presenza fissa della kermesse, venuto a mancare a Roma nella giornata di giovedì dopo una lunga malattia. Sabato mattina verrà allestita la camera ardente presso la Casa del Cinema e alle 11, prima dei funerali, verrà ricordato l’uomo e l’artista.
Arlorio per un decennio ha animato le serate festivaliere a Villammare con le sue riflessioni, la sua ironia, la sua indipendenza, il suo amore per il cinema e per la musica. Un maestro di vita, un faro luminoso per il VFF&F che ha potuto contare sul suo contributo ma soprattutto sulla sua amicizia. Eppure Arlorio ad un Villammare Festival ancora agli inizi era sembrato inarrivabile, lui che aveva mosso i primi passi pubblicando due racconti sulla rivista letteraria diretta da Cesare Pavese ed era arrivato poi ad essere definito il più grande sceneggiatore italiano di tutti i tempi, lui che aveva attraversato il periodo d’oro del cinema italiano, collaborando soprattutto con registi come Sergio Corbucci e Gillo Potecorvo e firmando film di impegno politico e sociale ma anche commedie di successo, dallo storico Queimada a La Patata bollente fino ad arrivare all’ultima pellicola, Scossa del 2011, presentata anche al Villammare Festival, e di cui scrisse l’episodio diretto da Carlo Lizzani. Al Villammare Festival era approdato al fianco del suo amico Nino Russo con curiosità, e vi era rimasto poi con affetto. E aveva voluto collaborare per portarvi altri storici personaggi del cinema italiano, come Citto Maselli o Gigliola Scola, moglie del maestro Ettore. L’atmosfera semplice e attenta del Festival gli era piaciuta, quell’essere fuori dalle logiche del mainstream e quegli scambi che lo caratterizzavano.. e alla kermesse aveva dedicato tanti bei pensieri. Ma Giorgio Arlorio al Villammare Festival ha donato forse la parte di sé più bella, quella umana, spensierata e pensierosa insieme, quella che sapeva ogni volta sorprenderti. E che resterà per sempre nel cuore del Festival e del suo pubblico.
Daria Scarpitta