Boccata d’ossigeno per i piccoli Comuni cilentani e valdianesi che potranno usufruire dei fondi della misura 322 del PSR dedicata al “Rinnovamento dei villaggi rurali”. Ammonta a 15 milioni di euro la spesa per gli interventi che sono stati ammessi a finanziamento europeo. A beneficiarne saranno nel salernitano i Comuni rurali con popolazione residente inferiore a 2000 abitanti che non rientrano nel Parco e, nello specifico Rutino, Valva, Torraca, Ispani, Castelnuovo di Conza, Pertosa, Prignano Cilento, Salvitelle e Torchiara. Potranno così puntare a sfruttare la naturale vocazione del territorio, contenere lo spopolamento e favorire l’occupazione attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale ed il recupero dei borghi rurali. Guardando più in particolare, Torraca ha ottenuto il beneplacito per un progetto pubblico-privato di due milioni di euro che permetterà di recuperare il castello baronale acquistato 9 anni fa e in pessime condizioni. Il maniero verrà sistemato e reso finalmente funzionale adibendolo a museo, biblioteca e ad attività ricettive. Il progetto poi proseguirà nella sistemazione della zona antistante e delle vie limitrofe al castello e interverrà su sei facciate di casolari rurali privati che verranno poi in parte adibiti ad attività di artigianato e a bed and breakfast. Il progetto, già pronto prima del commissariamento del Comune di Torraca, potrebbe andare a gara a giorni. Il Comune di Ispani invece punta su un progetto di un milione e 200 mila euro circa teso alla riqualificazione di alcune facciate di edifici che assieme ad altre iniziative di privati in tal senso per un ammontare di circa un altro milione di euro consentirà il recupero del centro storico di Ispani. Anche Pertosa gioca la sua carta con dei progetti che tra pubblico e privato con poco meno di due milioni di euro si occuperanno di ridefinire le facciate degli edifici rurali e di adibirli poi a laboratori di ceramica e bed and breakfast. Ora i fondi, attraverso il lavoro di coordinamento della Provincia di Salerno, arriveranno direttamente nelle mani dei Comuni per valorizzare il patrimonio architettonico rurale.
Daria Scarpitta