Sono stati i colleghi della BCC Magna Graecia a portare a spalla, nella Chiesa della Madonna delle Grazie, il feretro di Annalisa Rizzo, la 43enne trovata morta in casa insieme al marito Vincenzo Carnicelli lo scorso 22 gennaio, entrambi deceduti in circostanze tragiche. La città di Agropoli, così come avvenuto giovedì in occasione dei funerali dell’uomo, si è stretta attorno al dolore dei familiari e degli amici di Annalisa, e in particolare della figlia 13enne, a cui il parroco don Bruno Lancuba ha nuovamente dedicato la sua omelia. “Il tuo dolore” ha affermato il sacerdote “è tanto grande da essere anche il nostro dolore”.
Parole dolci e commoventi, a cui a fine messa è seguito un lungo abbraccio tra don Bruno e la ragazza, sempre circondata anche dall’affetto dei suoi compagni di classe, che le hanno assicurato pieno sostegno per superare questo momento difficile. Presenti alle esequie anche l’amministrazione comunale di Agropoli e Lucio Alfieri, Presidente della BCC Magna Graecia, l’istituto di credito per cui Annalisa lavorava da 15 anni e dove il suo sorriso, come ricordato dai colleghi, resterà indimenticato.
Intanto, proseguono le indagini per comprendere l’esatta dinamica del delitto, ancora poco chiara per i Carabinieri della Compagnia di Agropoli che stanno indagando sul caso. Tra le ipotesi più accreditate la pista dell’omicidio-suicidio, ma anche quella del doppio delitto. Risposte importanti potrebbero arrivare dai risultati dell’autopsia effettuata nei giorni scorsi dal medico legale Adamo Maiese e dall’analisi delle impronte digitali sul coltello da cucina e sul taglierino, trovati vicino alle salme.
Ora, però, è solo il momento del silenzio e delle lacrime, nel rispetto del dolore delle famiglie coinvolte nella tragedia, e in particolare della giovane ragazza, rimasta orfana di entrambi i genitori.