Suggestiva commemorazione domenica ad Ajeta dove l’amministrazione comunale ha deciso di spostare il ricordo del centenario della traslazione del Milite Ignoto a Roma al 7 novembre . La scelta è legata al fatto che il 7 luglio 1921, fu inaugurato il monumento ai caduti nella cittadina del Golfo di Policastro . Nel corso della cerimonia di domenica il prof. Francesco Mandarano , ha trasportato i presenti, a distanza di un secolo, a quel tempo, ripercorrendone simbolicamente i passaggi: la costituzione del Comitato cittadino per la costruzione del monumento con l’impegno di Fedele Candia per la raccolta di fondi; il sindaco Giuseppe Rea, di cui si è fatta memoria, impegnato in prima persona e soprattutto le mamme e le sorelle dei caduti che portarono, in testa, gratuitamente, i materiali per realizzare la base del monumento, e la realizzazione dello stesso commissionato alla ditta Allegrini di Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, per un costò di 7.300 lire. Proprio quel monumento che rappresenta la vittoria alata con una corona d’alloro è stato al centro della commemorazione di domenica. Ma Ajeta porta con sé anche una ferita più profonda legata alla Grande Guerra che ha testimonianza storica in un altro monumento: la Tomba del Marinaio ignoto. La notte di Natale del 1917, un sommergibile tedesco affondò, tra Scalea e Praja, il mercantile britannico “Umballa”, che trasportava orzo ed era diretto a Napoli. Dei 15 marinai indiani che ne componevano l’equipaggio, ne furono recuperati solo 12 i quali riposano nel cimitero monumentale di Mumbai. Gli altri tre finirono per essere trasportati dalle onde e vennero ritrovati poi uno sulla spiaggia di San Nicola Arcella, un altro su quella di Scario, dove venne sepolto nella Cappella dell’Immacolata e il terzo a Praja, all’epoca frazione di Ajeta, nel cui cimitero venne sepolto. La lapide ancora oggi visibile, reca questa epigrafe: UNO SCONOSCIUTO MARINAIO INDIANO DELLA GRANDE GUERRA. Questa tomba del marinaio ignoto è un monumento che in quest’anno particolare assume un significato ancora più forte per l’intero Golfo di Policastro.