Hanno scelto di percorrere strade diverse le due casalinghe di Sant’Angelo a Fasanella, arrestate venerdì mattina con l’accusa di aver compiuto atti sessuali con minori. Ha preferito, infatti, nascondersi dietro un impenetrabile silenzio la 29enne di origini toscane, proprietaria dell’abitazione dove si consumavano gli incontri sessuali con i minorenni adescati tramite facebook; mentre ha risposto a tutte le domande che le sono state poste nel corso dell’interrogatorio di garanzia dal Gip del Tribunale di Salerno, la 27enne da sempre residente nella cittadina degli Alburni. Il racconto reso agli inquirenti però, vista la delicatezza del caso, resta secretato. Secondo le indiscrezioni i legali delle due casalinghe finite in manette starebbero valutando la possibilità di chiedere l’incapacità di intendere e di volere; diversamente, per ora, avrebbero scartato l’opportunità di richiedere la rimessa in libertà. Probabilmente, la tipologia del reato ha convinto i legali della difesa a non seguire questa strada, per un’eventuale reazione della popolazione. Le due donne sono state arrestate all’alba di venerdì al termine di una vasta attività di indagine partita in seguito alla denuncia sporta dai genitori di un ragazzino appena 14enne, i quali, avevano notato nel figlio dei cambiamenti repentini quanto ingiustificati e di lì avevano iniziato a controllarlo fino a giungere all’amara scoperta dalle pagine del cliccatissimo social network. Messaggi inequivocabili che con gli approfonditi controlli delle autorità hanno svelato ancor più ampi contorni: dagli incontri hard tra le donne e i ragazzini, alla vera e propria rete di scambio tra i minori e altri uomini, fino alla constatazione che alcuni genitori pur essendo venuti a conoscenza dei fatti si sono rifiutati di presentare denuncia. Le indagini proseguono per accertare le posizioni di altre persone coinvolte nello scandalo di Sant’Angelo a Fasanella.