Suggestiva, intensa, emozionante. La rievocazione della Passione di Cristo messa in scena dalle parrocchie di Montano Antilia, Alfano e Laurito nella serata del Venerdì Santo ha saputo catturare l’attenzione delle tantissime persone accorse a ricordare quei terribili momenti che hanno segnato l’inizio della civiltà cristiana. Una trentina i figuranti provenienti dalle tre comunità che hanno saputo animare i momenti salienti delle ultime ore di vita di Gesù sfruttando i luoghi naturali e gli scorci caratteristici del centro storico di Montano prestatosi facilmente alle varie location. Così il pubblico, attraverso un’organizzazione impeccabile, partendo dall’ultima cena , allestita come se fosse il celebre quadro di Leonardo Da Vinci, ha seguito gli attori nel percorso religioso. Un cammino spirituale esplicatosi in un cammino anche fisico attraverso i vicoli e i profili di Montano per accompagnare il Cristo nel suo calvario, dalla piazzetta che ha accolto il Pretorio romano per il processo, la scena storica con Pilato e la flagellazione, all’ascesa al monte per la crocifissione, compiuta lentamente, a fatica. Completo il silenzio del pubblico assembrato nelle viuzze antiche per vedere la rievocazione, segno che il coinvolgimento è stato tale che la rappresentazione si è tramutata in riflessione e preghiera. La scena finale poi con la crocifissione e morte di Cristo ha lasciato il pubblico con il naso all’insù, sprigionando ancora una volta tutta la potenza dell’accaduto con la sua immagine indelebile, carica di significati eterni. Ognuno ha rivisto sé stesso, ognuno ha contemplato il senso della Morte di Cristo per tornare a casa in raccoglimento. Una bella iniziativa, quella vistasi venerdì, curata nei particolari da una cinquantina tra attori, costumisti, scenografi e organizzatori e soprattutto nata nel segno della cooperazione e della condivisione tra tre diverse comunità.
Daria Scarpitta